Con la Legge Regionale n. 13 dell’ 8 luglio 2019, emanata sulla base di diverse Direttive europee ( Euratom ) la Regione Campania stabilisce il principio di dover assicurare il più alto livello di protezione e tutela della salute pubblica dai rischi derivanti dalla esposizione dei cittadini alle radiazioni da sorgenti naturali e all’attività dei radionuclidi di matrice ambientale. In particolare, quelle rappesentate da concentrazioni di gas radon negli edifici pubblici e privati, ad uso abitativo o commerciale – professionale.
Il Radon, purtroppo ed ad alte concentrazioni, è in grado di provocare malattie tumorali per prolungate esposizioni ( tempi di permanenza in un ambiente con alti livelli di Radon ). C’è da notare, infatti, che le murature di tufo, ampiamente diffuse nella nostra regione, sono specificamente capaci di rilasciare questo gas radioattivo. I termini di scadenza imposti dalla Legge 13/2019 per la rilevazione della concentrazione di gas Radon vengono inizialmente sospesi con la Legge Regionale n.26 del 4 dicembre 2019, in attesa di specifici provvedimenti attuativi. Provvedimenti poi adottati su scala nazionale con il Dlgs n. 101 del 31 luglio 2020 che fissano i limiti di tollerabilità del gas radon a 300 Bq ( Becquerel, sigla della misura di una sostanza radioattiva ) per metro cubo, oltre il quale occorrerà adottare azioni di rimedio.
In sintesi, la Legge Regionale 13/19 è pienamente operativa già dal 2020 e le misurazioni ed azioni vanno, quindi, promosse con immediatezza. La misurazione del gas radon viene effettuata da personale qualificato nei diversi ambienti della struttura e ripetuti con ritmo semestrale per ottenere un livello medio effettivo per stagione (maggiore o minore aereazione degli ambienti ). I risultati vengono condivisi con il Comune, il Dipartimento di Prevenzione della ASL di competenza e l’Agenzia regionale per la protezione ambientale ( ARPAC ) che dovranno monitorare le azioni di miglioramento adottate ed effettivamente registrate in successive rilevazioni.